Le strisce che mi hanno disegnato addosso si chiamano dermatomi e rappresentano le principali aree cutanee innervate dai nervi spinali. Particolari nervi spinali...
Ti sei già messo le mani nei capelli vero? Scommetto che conosci benissimo il tuo smartphone ma non conosci le App del tuo sistema nervoso...
Eppure da qualche parte bisognerà pur cominciare se vogliamo capire come mai ogni tanto hai un braccio che formicola oppure ti è rimasta una gamba molle dopo l'ernia del disco.
Problemi muscolari, venosi... o nervosi?
E quel piede mezzo paralizzato? Ne parleremo più avanti, nella seconda parte del post.
Eppure da qualche parte bisognerà pur cominciare se vogliamo capire come mai ogni tanto hai un braccio che formicola oppure ti è rimasta una gamba molle dopo l'ernia del disco.
Problemi muscolari, venosi... o nervosi?
E quel piede mezzo paralizzato? Ne parleremo più avanti, nella seconda parte del post.
PARTE PRIMA
Encefalo e midollo spinale costituiscono il sistema nervoso centrale, i nervi spinali costituiscono il sistema nervoso periferico.
L'animale-uomo è provvisto di un sistema nervoso centrale e un sistema nervoso periferico.
Il sistema nervoso periferico è comandato dal sistema nervoso centrale.
L'ENCEFALO è il secondo organo più pesante del corpo umano dopo il fegato ed il suo peso medio varia da 1,3 - 1,5 Kg. Custodito all'interno della scatola cranica è protetto dalle meningi, nutrito dalla propria vascolarizzazione, ed avvolto dal liquor cerebrospinale.
Il midollo allungato è la parte più antica dell'encefalo e come dice la parola stessa, si allunga verso il basso per poi proseguire nel midollo spinale o viceversa(TAVOLA 1).
Il midollo allungato è la parte più antica dell'encefalo e come dice la parola stessa, si allunga verso il basso per poi proseguire nel midollo spinale o viceversa(TAVOLA 1).
TAVOLA 1 Esempi schematici di Sistema Nervoso e Cauda Equina |
- 7 vertebre cervicali (C1-C7),
- 12 vertebre toraciche (T1-T12),
- 5 vertebre lobari (L1-L5),
- 5 vertebre sacrali fuse insieme (S1-S5),
- e termina con il coccige.
Per caso è terminata anche la tua concentrazione? Ti capisco benissimo, infatti nel Web la "spina dorsale" a volte viene proposta all'incontrario senza che nessuno se ne accorga... Ma se la prendiamo per il verso giusto sicuramente ci stupirà e poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar oppure potremo andare in giro per la Rete a scovare le radiografie lombosacrali pubblicate sottosopra: coccige in alto e cervicali in basso!
Bene restiamo sulle vertebre, già che ci siamo.
Nella parte posteriore delle vertebre vi sono dei fori che hanno la funzione di alloggiare e proteggere il delicatissimo midollo spinale, e si comincia dalla prima vertebra cervicale che si chiama atlante, fino alla prima o seconda vertebra lombare (L1-L2). Ebbene sì, il midollo non è poi tanto lungo e non arriva fino all'osso sacro nella forma che tutti immaginiamo; da metà schiena in giù comincia a "sfumare" in un imbuto chiamato cono midollare, per poi diventare un cordoncino ancorato al coccige ovvero filum terminale. Il filum è circondato da una serie di nervi anch'essi provenienti dal cono midollare, nervi che hanno una disposizione tale da ricordare la coda di un cavallo e grazie alla loro elegante discesa (disposizione caudale) vengono denominati cauda equina (TAV. 1).
- 12 vertebre toraciche (T1-T12),
- 5 vertebre lobari (L1-L5),
- 5 vertebre sacrali fuse insieme (S1-S5),
- e termina con il coccige.
Per caso è terminata anche la tua concentrazione? Ti capisco benissimo, infatti nel Web la "spina dorsale" a volte viene proposta all'incontrario senza che nessuno se ne accorga... Ma se la prendiamo per il verso giusto sicuramente ci stupirà e poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar oppure potremo andare in giro per la Rete a scovare le radiografie lombosacrali pubblicate sottosopra: coccige in alto e cervicali in basso!
Bene restiamo sulle vertebre, già che ci siamo.
Il midollo spinale ha un diametro medio di 8-10 mm ed è interamente contenuto nel sacco durale meningeo; è nutrito da un sistema venoso capillare ed è circondato dal liquor cerebrospinale, un liquido incolore già ina psistema nervoso centrale.
I NERVI SPINALI sono la ramificazione del midollo spinale e costituiscono il sistema nervoso periferico.
Nascono dal midollo spinale ed escono dal rachide tramite i fori di coniugazione presenti in ogni vertebra, dopodichè si dirigono verso tutti gli organi del corpo umano.
La nostra colonna vertebrale ospita l'uscita di 33 paia di nervi spinali:
- 8 cervicali (C1-C8),
- 12 toracici (T1-T12),
- 5 lombari (L1-L5),
- 5 sacrali (S1-S12),
- 3 coccigei (di cui solo il primo merita considerazione).
Bene, è giunto il momento di diventare piccoli piccoli per avvicinarci ad un nervo spinale e relativa fonte, il modollo.
- 8 cervicali (C1-C8),
- 12 toracici (T1-T12),
- 5 lombari (L1-L5),
- 5 sacrali (S1-S12),
- 3 coccigei (di cui solo il primo merita considerazione).
Bene, è giunto il momento di diventare piccoli piccoli per avvicinarci ad un nervo spinale e relativa fonte, il modollo.
Se veramente lo potessimo fare, ci accorgeremmo che tutti i nervi spinali in realtà nascono doppi per poi unirsi subito dopo ed uscire insieme dal foro di coniugazione. Tutti i nervi spinali sono la somma di due fibre nervose ben distinte, radice anteriore e radice posteriore, e per questo motivo andrebbero chiamati nervi spinali misti:
la radice anteriore è motoria poichè contiene fibre motrici volontarie e involontarie.
la radice posteriore è sensitiva poichè contiene fibre sensitive volontarie e involontarie.
Siamo ancora all'interno delle vertebre e vediamo che ogni radice posteriore contiene un nodulo chiamato ganglio. I gangli sono raggruppamenti di neuroni sensitivi che come tutti i neuroni sviluppano fibre nervose (TAV. 2).
Superato il ganglio, la radice anteriore e quella posteriore si affiancano ed escono dalla vertebra attraverso il foro di coniugazione.
E' nato un NERVO SPINALE (misto).
TAVOLA 2 Esempio schematico di una Sezione Midollare |
La sostanza grigia del midollo spinale è composta soprattutto da neuroni e come abbiamo detto la sua forma può ricordare una farfalla con le ali aperte... oppure la lettera H.
Abbiamo anche detto che la farfalla è circondata dalla sostanza bianca; ebbene questa sostanza è formata da lunghi fasci midollari ascendenti e discendenti che collegano encefalo e midollo.
Mi sembra tutto chiaro come il sole.
Il sistema nervoso si avvale di una rete di fibre nervose che nascono esclusivamente dalle cellule chiamate neuroni. I neuroni abitano nell'encefalo, nella sostanza grigia del midollo spinale (farfalla) e nei gangli.
Il neurone è una cellula composta da un soma e circondata da alcuni filamenti denominati dendriti e assoni. Per soma si intende il corpo cellulare del neurone, ovvero quella zona che racchiude il cervello della cellula, mentre i filamenti sono lunghi tentacoli che trasportano gli impulsi elettrici. Il corpo cellulare di un neurone è circondato da svariati dentriti ma può avere un solo assone e questa componente lo fa assomigliare ad una stella cometa (TAV. 3).
I neuroni sono cellule eccitabili altamente differenziate ma purtroppo non si possono moltiplicare. Come già accennato essi risiedono soprattutto nel cervello e nel midollo spinale animale, di conseguenza bisogna avere molta cura verso questi organi. La buona notizia è che i filamenti di queste cellule invece si possono riparare e non è cosa da poco poichè i suddetti filamenti costituiscono i nervi spinali del corpo animale.
I nervi spinali sono raggruppamenti di fili elettrici che hanno un punto di partenza (soma del neurone) e un punto di arrivo (muscolo o organo bersaglio).
Per quanto un nervo possa essere grande e lungo, ad esempio il nervo sciatico, esso non può produrre neuroni (a parte i gangli spinali) e non contiene cellule neuronali sparse qua e là. I nervi sono costituiti esclusivamente da fasci di assoni che viaggiano parallelamente ed eseguono gli ordini del loro soma.
I neuroni che trasmettono gli impulsi non entrano in contatto con quelli che ricevono tali impulsi (recettori) nonostante siano molto vicini. Questa separazione è denominata sinapsi.
All'interno del terminale assonico, in vescicole, è immagazzinato un neurotrasmettitore chimico che viene rilasciato nella sinapsi nel momento in cui giunge un impulso nervoso elettrico; questo neurotrasmettitore passa l'impulso al neurone immediatamente successivo legandosi ai recettori presenti nella membrana di quest'ultimo.
Il tessuto nervoso è supportato da una serie di cellule molto laboriose denominate cellule della glia; esse svolgono mansioni di sostegno, ricambio, nutrizione e difesa, più altre funzioni in fase di studio.
Le cellule connettivali sono invece cellule fibrose deputate al sostegno strutturale dei nervi.
Come abbiamo detto più volte, un nervo è formato da fibre nervose che viaggiano parallelamente proprio come i fili di rame in un cavo elettrico.
I nostri fili però sono molto più tecnologici e sofisticati poichè composti da lunghe catene di assoni e ogni assone è rivestito da una speciale sostanza grassa chiamata mielina.
La preziosa mielina si forma per opera delle cellule di Schwann che si avvolgono intorno agli assoni creando così un rivestimento di fondamentale importanza per l'isolamento degli assoni e la propagazione degli impulsi elettrici (TAV. 3 e 4).
Il raggruppamento di più assoni viene chiamato funicolo; l'associazione dei funicoli dà vita ad un fascicolo o fascio, e il raggruppamento di più fasci crea un tronco.
Ogni raggruppamento è protetto e separato da una membrana di tessuto connettivo: l'endonervio avvolge le cellule di Schwann, il perinervio avvolge i fascicoli, e l'epinervio avvolge i tronchi (TAV. 4).
Ci sarebbero moltissime cose da dire sulla preziosa mielina e su altre "App" che non ho neanche nominato, ma rischierei di creare un cortocircuito nel sistema concentrativo dei lettori, quindi concludo questa prima parte spiegando cosa sia un plesso.
Il plesso è un raduno di nervi spinali ( loro rami anteriori) destinati ad unirsi in un tronco (TAV. 4).
Nel corpo umano vi sono 7 plessi nervosi: cervicale, carotideo, brachiale, lombare, sacrale, pudendo e coccigeo... Ma sono sicuro che ai lettori di questo blog interessa soprattutto il plesso sacrale, fonte primaria del nervo sciatico. Però in alcuni testi c'è scritto che il nervo sciatico nasce dal plesso lombare... Lombare o sacrale?
Sono vere entrambe le fonti, infatti in nervo sciatico è un tronco nel quale confluiscono (anastomizzano) 2 nervi lombari e 3 sacrali.
Questo nervo è il tronco più grande del corpo umano. Ed è anche bello lungo! Per uscire dalla cavità pelvica deve superare il grande forame ischiatico ed il piccolo muscolo piriforme, dopodichè raggiunge la coscia e prosegue verso il piede emettendo rami sempre più piccoli (sia motori che sensitivi).
La componente motoria innerva i muscoli posteriori della coscia, parte del grande adduttore, tutti i muscoli della gamba e del piede; la componente sensitiva innerva la cute posteriore ed anteriore della gamba più tutta la cute del piede.
Questo lungo monologo è stato intitolato "L'Uomo Elettrico" in virtù del fatto che il sistema nervoso dell'animale-uomo è caratterizzato da un tessuto biologico altamente specializzato nel ricevere, elaborare e trasmettere segnali bioelettrici.
La lesione di un nervo può compromettere l'attività di un muscolo, di un organo, di un'articolazione.
Vi sono molte patologie riconducibili alle lesioni nervose: gravi, gravissime, reversibili e irreversibili ma qui cercheremo di dipanare una matassa abbastanza "leggera", quella relativa alle compressioni spinali.
E' risaputo che discopatie, stenosi, scivolamenti vertebrali e calcificazioni possono danneggiare alcuni nervi spinali e addirittura il midollo... ma quando la vittima sei tu, proprio non capisci fino a che punto ti devi allarmare.
Alcune persone colpite da ernia discale devono ricorrere all'intervento di asportazione dell'ernia per scongiurare la drammatica "caduta del piede", ma a fronte di tanta preoccupazione a volte il paziente non capisce come mai una semplice ernia comparsa sulla schiena possa causare la paralisi di un piede (così lontano) e perchè si debba intervenire tempestivamente.
Entro in punta di piedi in questo argomento, partendo da un altro arto.
Se pieghiamo il braccio e appoggiamo il gomito su una superficie rigida, può capitare che la mano si addormenti e le dita diventino insensibili al tatto. Succede se restiamo in quella posizione per tanto tempo anche se nel gomito non vi sono grandi vasi sanguigni e non vi sono grandi muscoli, quindi non abbiamo bloccato nessun flusso venoso.
Sta di fatto che proprio in quel punto vi è il transito di un nervo e l'appoggio prolungato ha rallentato la comunicazione tra nervo e muscolo fino al blocco totale. Ecco il torpore alla mano, ecco le dita che perdono il tatto.
Il tutto si risolve velocemente dopo aver disteso il braccio.
I nostri muscoli possono funzionare se ricevono adeguati segnali bioelettrici consegnati loro tramite i nervi. Questi segnali sono piccole scariche elettriche che mettono in contatto l'encefalo con tutto il resto del corpo: ghiandole, muscoli, organi bersaglio, articolazioni.
Il muscolo che non riceve segnali per molto tempo, cercherà di arrangiarsi come può e risponderà formando del tessuto che però si rivelerà inutile.
Il muscolo diventerà fibrotico e perderà forza non a causa di un blocco venoso ma per la sospensione prolungata del segnale nervoso.
Torniamo all'interruzione di energia elettrica.
Se ad esempio un'ernia discale comprime e danneggia per lungo tempo una determinata radice spinale, può capitare che i muscoli del piede non ricevano più segnali di movimento e perdano la connessione col sistema nervoso periferico. Di conseguenza il piede diventerà debole e svolgerà parzialmente le sue funzioni.
Per capire se un problema motorio di questo tipo possa essere risolto, dobbiamo tornare al mio lampadario poiche questo blog non esisterebbe se nel 2011 io non mi fossi bloccata in cima ad una scala mentre pulivo appunto un lampadario. La scossa proveniva da un'ernia discale sbocciata all'improvviso e non dalla corrente elettrica domenstica, eppure ho scoperto che io e il lampadario funzioniamo allo stesso modo (della stessa sostanza della luce).
Abbiamo presente il cavo dei lampadari?
Io ne ho uno di robusta plastica bianca all'interno del quale vi sono altri due cavi dal diametro più sottile, uno in plastica blu e l'atro marrone. Tutte queste plastiche sono guaine isolanti che ordinano, avvolgono, proteggono, isolano i vari elementi e impediscono loro di toccarsi.
Ok, manca il filo di terra bicolore, ma procediamo.
Comparando gli elementi di un cavo elettrico ad un tronco nervoso, possiamo subito notare che entrambi gli elementi sono composti da tubicini sempre più sottili e numerosi.
Il cavo bianco del lampadario è paragonabile all'epinervio di un tronco nervso (che però ha altro colore);
i rivestimenti in plastica marrone e blu hanno le funzioni del perinervio, ovvero quella guaina nervosa che avvolge i fasci di assoni;
e poi vi sono i fili di rame veri trasmettitori dei segnali elettrici, che nel nostro lampadario nn hanno singoli rivestimenti mentre nell'animale uomo sono avvolti uno ad uno dalla mielina e poi da una membrana chiamata endonervio.
NB: Non esiste correlazione tra il numero di "tubicini" contenuti in un tronco nervoso con quelli di un cavo elettrico, idem per quanto riguarda il loro colore. Ciò dipende dal tipo di nervo e ovviamente dal tipo di cavo elettrico che stiamo immaginando, quindi le tavole qui allegate sono solo esempi schematici.
La parabola del lampadario mi è servita per spiegare la struttura di un nervo BIO, e a questo punto è finalmente possibile capire le fragilità dei nostri "cavi".
La funzionalità dell'intero cavo può essere compromessa se subisce danni alle guaine, ai fili di rame, o a tutto il suo insieme.
Per neuroparassia si intende una lesione dei rivestimenti nervosi.
Può succedere che un nervo subisca traumi e compressioni tali da lesionare i suoi rivestimenti (sport, incidente stradale, ernia del disco), e può capitare che tali lesioni rallentino per molto tempo la connessione tra sistema nervoso e muscoli, causando flaccidità nell'area rimasta senza "segnale".
Tale disfunzione viene chiamata neuroparassia ed è relativa a lesioni di lieve entità; il recupero motorio è infatti possibile entro 4 - 12 settimane poichè gli assoni sono in grado di moltiplicarsi. Ciò è possibile anche perchè i muscoli rimasti senza corrente emettono dei veri e propri SOS chimici e questi segnali hanno la funzione di stimolare i nervi affinchè emettano nuove branche. La neuroparassia è quindi presente laddove vi sia un danno ai rivestimenti nervosi e non alle fibre assoniche in essi contenuti (fili di rame).
Siamo in presenza di una assonotmesi, quando a subire un danno sono gli assoni (fili di rame) mentre i rivestimenti circostanti rimangono integri.
Questa situazione è reversibile poichè la componente assonale è in grado ricrescere ed il nervo può ricongiungersi alle cellule muscolari... Ma è assai probabile la formazione di cicatrici all'interno dell'assone (neuroma cicatriziale).
La ricrescita dell'assone spesso è inibita proprio da queste cicatrici ed il tempo è un fattore importantissimo per un buon recupero motorio:
1) la causa dell'assonotmesi va individuata e gestita velocemente
2) gli organi colpiti da assonotmesi impiegano molto tempo per recuperare le loro funzioni
3) cercare un Centro specializzato nella cura dell'assonotmesi e/o rimuovere l'eventuale massa che impedisce il fluire degli impulsi nervosi lungo il "cavo elettrico" interessato.
Se un muscolo rimane privo di segnale per troppo tempo vi è il rischio che diventi fibrotico e provocare serie limitazioni come avviene in caso di "piede cadente", una situazione invalidante causata da compressione nervosa. Il recupero richiede tempo, anche 24 mesi, e l'esame clinico indicato per valutare il grado della lesione nervosa si chiama elettromiografia.
Le persone vittime di assonotmesi possono anche richiedere intervento chirurgico, ma la situazione è da valutare in base in base al numero di assono interrotti e quantità di cicatrici formate.
Un assone interrotto comincia a ricrescere dopo 2-4 settimane, quindi ogni tipo di recupero necessita di pazienza, fiducia e... tempi adeguati.
La neurotmesi è la competa interruzione anatomica dell'assone e di tutto il tessuto connettivo circostante. Questo è il tipo più grave di lesione nervosa e non ha nessuna possibilità di recupero spontaneo. Un nervo amputato non si può rigenerare ed il muscolo bersaglio subirà una perdita motoria, sensitiva e trofica. La rigenerazione nervosa è possibile solo dopo revisione chirurgica e sutura dei corpo nervosi sezionati.
Il sistema nervoso si avvale di una rete di fibre nervose che nascono esclusivamente dalle cellule chiamate neuroni. I neuroni abitano nell'encefalo, nella sostanza grigia del midollo spinale (farfalla) e nei gangli.
Il neurone è una cellula composta da un soma e circondata da alcuni filamenti denominati dendriti e assoni. Per soma si intende il corpo cellulare del neurone, ovvero quella zona che racchiude il cervello della cellula, mentre i filamenti sono lunghi tentacoli che trasportano gli impulsi elettrici. Il corpo cellulare di un neurone è circondato da svariati dentriti ma può avere un solo assone e questa componente lo fa assomigliare ad una stella cometa (TAV. 3).
TAVOLA 3 Esempio schematico di un Neurone |
I nervi spinali sono raggruppamenti di fili elettrici che hanno un punto di partenza (soma del neurone) e un punto di arrivo (muscolo o organo bersaglio).
Per quanto un nervo possa essere grande e lungo, ad esempio il nervo sciatico, esso non può produrre neuroni (a parte i gangli spinali) e non contiene cellule neuronali sparse qua e là. I nervi sono costituiti esclusivamente da fasci di assoni che viaggiano parallelamente ed eseguono gli ordini del loro soma.
I neuroni che trasmettono gli impulsi non entrano in contatto con quelli che ricevono tali impulsi (recettori) nonostante siano molto vicini. Questa separazione è denominata sinapsi.
All'interno del terminale assonico, in vescicole, è immagazzinato un neurotrasmettitore chimico che viene rilasciato nella sinapsi nel momento in cui giunge un impulso nervoso elettrico; questo neurotrasmettitore passa l'impulso al neurone immediatamente successivo legandosi ai recettori presenti nella membrana di quest'ultimo.
Il tessuto nervoso è supportato da una serie di cellule molto laboriose denominate cellule della glia; esse svolgono mansioni di sostegno, ricambio, nutrizione e difesa, più altre funzioni in fase di studio.
Le cellule connettivali sono invece cellule fibrose deputate al sostegno strutturale dei nervi.
Come abbiamo detto più volte, un nervo è formato da fibre nervose che viaggiano parallelamente proprio come i fili di rame in un cavo elettrico.
I nostri fili però sono molto più tecnologici e sofisticati poichè composti da lunghe catene di assoni e ogni assone è rivestito da una speciale sostanza grassa chiamata mielina.
La preziosa mielina si forma per opera delle cellule di Schwann che si avvolgono intorno agli assoni creando così un rivestimento di fondamentale importanza per l'isolamento degli assoni e la propagazione degli impulsi elettrici (TAV. 3 e 4).
Il raggruppamento di più assoni viene chiamato funicolo; l'associazione dei funicoli dà vita ad un fascicolo o fascio, e il raggruppamento di più fasci crea un tronco.
Ogni raggruppamento è protetto e separato da una membrana di tessuto connettivo: l'endonervio avvolge le cellule di Schwann, il perinervio avvolge i fascicoli, e l'epinervio avvolge i tronchi (TAV. 4).
TAVOLA 4 Esempi schematici di Plessi e Tronco Nervoso |
Il plesso è un raduno di nervi spinali ( loro rami anteriori) destinati ad unirsi in un tronco (TAV. 4).
Nel corpo umano vi sono 7 plessi nervosi: cervicale, carotideo, brachiale, lombare, sacrale, pudendo e coccigeo... Ma sono sicuro che ai lettori di questo blog interessa soprattutto il plesso sacrale, fonte primaria del nervo sciatico. Però in alcuni testi c'è scritto che il nervo sciatico nasce dal plesso lombare... Lombare o sacrale?
Sono vere entrambe le fonti, infatti in nervo sciatico è un tronco nel quale confluiscono (anastomizzano) 2 nervi lombari e 3 sacrali.
Questo nervo è il tronco più grande del corpo umano. Ed è anche bello lungo! Per uscire dalla cavità pelvica deve superare il grande forame ischiatico ed il piccolo muscolo piriforme, dopodichè raggiunge la coscia e prosegue verso il piede emettendo rami sempre più piccoli (sia motori che sensitivi).
La componente motoria innerva i muscoli posteriori della coscia, parte del grande adduttore, tutti i muscoli della gamba e del piede; la componente sensitiva innerva la cute posteriore ed anteriore della gamba più tutta la cute del piede.
PARTE SECONDA
Questo lungo monologo è stato intitolato "L'Uomo Elettrico" in virtù del fatto che il sistema nervoso dell'animale-uomo è caratterizzato da un tessuto biologico altamente specializzato nel ricevere, elaborare e trasmettere segnali bioelettrici.
La lesione di un nervo può compromettere l'attività di un muscolo, di un organo, di un'articolazione.
Vi sono molte patologie riconducibili alle lesioni nervose: gravi, gravissime, reversibili e irreversibili ma qui cercheremo di dipanare una matassa abbastanza "leggera", quella relativa alle compressioni spinali.
E' risaputo che discopatie, stenosi, scivolamenti vertebrali e calcificazioni possono danneggiare alcuni nervi spinali e addirittura il midollo... ma quando la vittima sei tu, proprio non capisci fino a che punto ti devi allarmare.
Alcune persone colpite da ernia discale devono ricorrere all'intervento di asportazione dell'ernia per scongiurare la drammatica "caduta del piede", ma a fronte di tanta preoccupazione a volte il paziente non capisce come mai una semplice ernia comparsa sulla schiena possa causare la paralisi di un piede (così lontano) e perchè si debba intervenire tempestivamente.
Entro in punta di piedi in questo argomento, partendo da un altro arto.
Schema dei principali dermatomi del corpo umano Azzurro: Cervicali Arancio: Dorsali Verdi: Lombari Rosa: Sacrali |
Se pieghiamo il braccio e appoggiamo il gomito su una superficie rigida, può capitare che la mano si addormenti e le dita diventino insensibili al tatto. Succede se restiamo in quella posizione per tanto tempo anche se nel gomito non vi sono grandi vasi sanguigni e non vi sono grandi muscoli, quindi non abbiamo bloccato nessun flusso venoso.
Sta di fatto che proprio in quel punto vi è il transito di un nervo e l'appoggio prolungato ha rallentato la comunicazione tra nervo e muscolo fino al blocco totale. Ecco il torpore alla mano, ecco le dita che perdono il tatto.
Il tutto si risolve velocemente dopo aver disteso il braccio.
I nostri muscoli possono funzionare se ricevono adeguati segnali bioelettrici consegnati loro tramite i nervi. Questi segnali sono piccole scariche elettriche che mettono in contatto l'encefalo con tutto il resto del corpo: ghiandole, muscoli, organi bersaglio, articolazioni.
Il muscolo che non riceve segnali per molto tempo, cercherà di arrangiarsi come può e risponderà formando del tessuto che però si rivelerà inutile.
Il muscolo diventerà fibrotico e perderà forza non a causa di un blocco venoso ma per la sospensione prolungata del segnale nervoso.
Torniamo all'interruzione di energia elettrica.
Se ad esempio un'ernia discale comprime e danneggia per lungo tempo una determinata radice spinale, può capitare che i muscoli del piede non ricevano più segnali di movimento e perdano la connessione col sistema nervoso periferico. Di conseguenza il piede diventerà debole e svolgerà parzialmente le sue funzioni.
Per capire se un problema motorio di questo tipo possa essere risolto, dobbiamo tornare al mio lampadario poiche questo blog non esisterebbe se nel 2011 io non mi fossi bloccata in cima ad una scala mentre pulivo appunto un lampadario. La scossa proveniva da un'ernia discale sbocciata all'improvviso e non dalla corrente elettrica domenstica, eppure ho scoperto che io e il lampadario funzioniamo allo stesso modo (della stessa sostanza della luce).
Abbiamo presente il cavo dei lampadari?
Io ne ho uno di robusta plastica bianca all'interno del quale vi sono altri due cavi dal diametro più sottile, uno in plastica blu e l'atro marrone. Tutte queste plastiche sono guaine isolanti che ordinano, avvolgono, proteggono, isolano i vari elementi e impediscono loro di toccarsi.
Ok, manca il filo di terra bicolore, ma procediamo.
Comparando gli elementi di un cavo elettrico ad un tronco nervoso, possiamo subito notare che entrambi gli elementi sono composti da tubicini sempre più sottili e numerosi.
Il cavo bianco del lampadario è paragonabile all'epinervio di un tronco nervso (che però ha altro colore);
i rivestimenti in plastica marrone e blu hanno le funzioni del perinervio, ovvero quella guaina nervosa che avvolge i fasci di assoni;
e poi vi sono i fili di rame veri trasmettitori dei segnali elettrici, che nel nostro lampadario nn hanno singoli rivestimenti mentre nell'animale uomo sono avvolti uno ad uno dalla mielina e poi da una membrana chiamata endonervio.
NB: Non esiste correlazione tra il numero di "tubicini" contenuti in un tronco nervoso con quelli di un cavo elettrico, idem per quanto riguarda il loro colore. Ciò dipende dal tipo di nervo e ovviamente dal tipo di cavo elettrico che stiamo immaginando, quindi le tavole qui allegate sono solo esempi schematici.
Tronco Nervoso (Esempio schematico) |
La funzionalità dell'intero cavo può essere compromessa se subisce danni alle guaine, ai fili di rame, o a tutto il suo insieme.
Per neuroparassia si intende una lesione dei rivestimenti nervosi.
Può succedere che un nervo subisca traumi e compressioni tali da lesionare i suoi rivestimenti (sport, incidente stradale, ernia del disco), e può capitare che tali lesioni rallentino per molto tempo la connessione tra sistema nervoso e muscoli, causando flaccidità nell'area rimasta senza "segnale".
Tale disfunzione viene chiamata neuroparassia ed è relativa a lesioni di lieve entità; il recupero motorio è infatti possibile entro 4 - 12 settimane poichè gli assoni sono in grado di moltiplicarsi. Ciò è possibile anche perchè i muscoli rimasti senza corrente emettono dei veri e propri SOS chimici e questi segnali hanno la funzione di stimolare i nervi affinchè emettano nuove branche. La neuroparassia è quindi presente laddove vi sia un danno ai rivestimenti nervosi e non alle fibre assoniche in essi contenuti (fili di rame).
Siamo in presenza di una assonotmesi, quando a subire un danno sono gli assoni (fili di rame) mentre i rivestimenti circostanti rimangono integri.
Questa situazione è reversibile poichè la componente assonale è in grado ricrescere ed il nervo può ricongiungersi alle cellule muscolari... Ma è assai probabile la formazione di cicatrici all'interno dell'assone (neuroma cicatriziale).
La ricrescita dell'assone spesso è inibita proprio da queste cicatrici ed il tempo è un fattore importantissimo per un buon recupero motorio:
1) la causa dell'assonotmesi va individuata e gestita velocemente
2) gli organi colpiti da assonotmesi impiegano molto tempo per recuperare le loro funzioni
3) cercare un Centro specializzato nella cura dell'assonotmesi e/o rimuovere l'eventuale massa che impedisce il fluire degli impulsi nervosi lungo il "cavo elettrico" interessato.
Se un muscolo rimane privo di segnale per troppo tempo vi è il rischio che diventi fibrotico e provocare serie limitazioni come avviene in caso di "piede cadente", una situazione invalidante causata da compressione nervosa. Il recupero richiede tempo, anche 24 mesi, e l'esame clinico indicato per valutare il grado della lesione nervosa si chiama elettromiografia.
Le persone vittime di assonotmesi possono anche richiedere intervento chirurgico, ma la situazione è da valutare in base in base al numero di assono interrotti e quantità di cicatrici formate.
Un assone interrotto comincia a ricrescere dopo 2-4 settimane, quindi ogni tipo di recupero necessita di pazienza, fiducia e... tempi adeguati.
La neurotmesi è la competa interruzione anatomica dell'assone e di tutto il tessuto connettivo circostante. Questo è il tipo più grave di lesione nervosa e non ha nessuna possibilità di recupero spontaneo. Un nervo amputato non si può rigenerare ed il muscolo bersaglio subirà una perdita motoria, sensitiva e trofica. La rigenerazione nervosa è possibile solo dopo revisione chirurgica e sutura dei corpo nervosi sezionati.
salve , io sono andato il 04 settembre 2015 a fare raggi specializzati ed ho scoperto di avere un ernia del disco ,tutto è inziato un mese fa con un po di mal di schiena poi man mano avvertivo dolore anche alla gamba sinistra ,ma purtroppo non è finita li perche ho inziato a sentire dolori fortissimi con pizzico e formicolazione in tutta la gamba fino alla punta del piede sinistro ..adesso ,da 1 settimana che non riesco a muovere il piede ( non riesco a connettermi con il muscolo del piede) e temo che sia la CADUTA DEL PIEDE
RispondiEliminaOggi sono stato dal neurochirurgo che a suo parere ha detto che DEVO ESSERE OPERATO
MA NON VI SEMBRA CHE ABBIA ESAGERATO?? secondo voi , non ci sono alternative ???
Ciao Adil, se nell'arco di un solo mese si è già verificato questo scompenso, io accetterei il consiglio del neurochirurgo. Nel frattempo sarebbe utile assumere un integratore neuroprotettivo, credo sia l'unica difesa che tu possa donare ai tuoi nervi in questo momento, oltre all'assoluto riposo.
RispondiEliminaIo non so se l'intervento sia l'unica soluzione, ma un domani potresti pentirti di non averlo fatto e in tempi brevi.
Ogni intervento comporta dei rischi, quindi mi rendo conto che sia difficile scegliere. Nel frattempo assumi uno o più integratori, quelli male non ti faranno, e sii costante anche se non avvertirai concreti risultati.
Come si fa a parlare con Anna bellini?????????? Dove si trova questa donna straordinaria? Prego contattami krisztina 3393599217 oppure kiraly.krisztina@libero.it affetta da sciatica da 12 mesi male che non auguro a nessuno
EliminaCiao Krisztina, sono qui !!!!!!!!!!!!!!
EliminaTi ringrazio per il complimento e per la fiducia che mi dimostri ma questo mio blog vuole solo essere un antipanico, non ti posso contattare privatamente, mi spiace...
Possiamo parlare qui, o se hai bisogno di aiuto le persone ti possono contattare tramite le coordinate che hai scritto. Se invece vuoi stare tranquilla cancello il tuo post.
Dimmi... Dicci...
ciao anna ,ciao a tutti , ieri 10 settembre 2015 , sono stato dal neurologo migliore in casablanca e che lui stesso aveva operato mia madre al 1993 per l'ernia del disco -la mia stessa cosa- e mi ha preso in urgenza immediata con seguito operatione chirurgica .. adesso mi sento tanto meglio e dolori spariti subito .. adesso sono a casa poi avro da fare fisioterapio tra 3 settimane ..grazie per la tua consulazione ,sei grande
RispondiEliminaCiao a tutte sono arrivata a questo sito molto interessante dopo strani giri sui vari integratori neurotrofici.
RispondiEliminaMi è stato prescritto il normast 600 in seguito a nevralgie dovute a qualche presunta compressione cervicale in più con parestesie sulla parte destra della testa vertigini e nausea. Lo sto prendendo da una 15di giorni e sto molto meglio. I primi 3giorni sembrava acqua fresca mentre il quarto ho iniziato a vedere qualcosa. Solo che costa un pochino e stavo vedendo se ci fosse lo stesso farmaco ma con un prezzo più basso. La cosa che ho capito girando sui vari siti e che il principio attivo deve essere ultramicronizzato se no non funziona! Sto aspettando il risultato della rmn ma nel frattempo riesco ad andare a lavoro e fare le cose quotidiane. Voi conoscete un similare del normast che funzioni cosi bene ma che costi un po in meno? Grazie
Ciao Anna e ciao a tutti i doloranti a vario titolo.
RispondiEliminaNon ci sentiamo da un po', ma nel frattempo ho avuto altri episodi di lombosciatalgia che sono riuscita a gestire con terapia farmacologica e..tanta pazienza. La situazione si complica un po' in quanto non potrei assumere antinfiammatori, ma siccome nella fase acuta sono necessari, mi tocca poi rimediare con altri farmaci (cortisone a go-go) ) ai problemi che mi provocano (abbassamento della conta piastrinica).
Ma anche per questo, pazienza!
L'ultima e più recente novità che si aggiunge alla conta dei miei malanni è la seguente: pensavo finalmente di essere uscita dall'ultimo episodio di sciatica alla solita gamba sinistra, quando ecco...il dolore si sposta alla parte anteriore, e di entrambe le cosce!
E' via via aumentato al punto che fatico a salire le scale e sono costretta a camminare a piccoli passi.
Ho scoperto che il nuovo nemico si chiama CRURALGIA.
Non mi sono mai fermata del tutto: continuo a lavorare, cerco di fare le solite cose, ma la pazienza si è esaurita e mi sento un'invalida. Non so che fare...
Qualcuno ha avuto anche questa esperienza? Il ...lato A della sciatica?
Ditemi...
Carissima come mi rivedo in te. 12 mesi di travaglio una coblazione nucleoaspirazione tre infiltrazioni sacrali tre allo trocantere farmaci a gogo ora gastrite e sangue nelle feci....nessuno mi vuole operare. Ora ho male anche l'altra gamba e come te quasi invalida terrorizzata di rivivere il male di questi ultimi 12 mesi.��
EliminaDico la mia teoria che è solo teoria.
RispondiEliminaInnanzitutto Ciao Loredana!
Sciatalgia dopo sciatalgia il fisico cerca una soluzione come succede per tutte le malattie. Dal momento che i nostri avi camminavano a 4 zampe, la schiena nel tempo ha dovuto inventarsi qualcosa per adattarsi alla postura sempre più eretta, così ha memorizzato una serie strategie come il blocco antalgico, che però adesso qui non c'entra niente.
Per evitare altre sciatalgie, e tu ne sei spesso vittima, la schiena pensa sia giusto deidratare i dischi al fine di ridurre il volume di quelli debordanti che recano ernie e protrusioni. Succede però che tutti i dischi della colonna cominciano a disidratarsi, probabilmente perchè la schiena non è selettiva, lo fa e basta. E tutto ciò si chiama artrosi.
Con i dischi deidratati le vertebre si disallineano e schiacciano i nervi di tutta la colonna, dal girovita fino al collo (testa).
La cruralgia mi sembra interessi radici "alte" che irritano il nervo crurale o femorale, L3 L2 L1, quindi mi viene da pensare che la tua artrosi sia salita.
Credo che se stai un po' riposo e assumi Normast (o equvalente) e Nicetile (o eqivalente) potresti proteggere un po' i nervi, sono solo integratori. Oltre alle terapie che ti hanno consigliato i medici.
Grazie Anna. Sto assumendo lyrica già da un bel po' oltre al resto. A breve inizio la fisioterapia e consulterò un neurologo. Sto anche pensando all'eventualità di un intervento chirurgico, che sino ad ora ho sempre scartato.
EliminaVedremo dopo la fisioterapia.
Un saluto a tutti
Mi spiace dirlo e vado contro me stessa, ma se c'è una ernia, è meglio levarla. Però c'è in però. Se si toglie una ernia appena sbocciata c'è il rischio che si riformi presto perchè il disco è ancora "attivo". Bisognerebbe aspettare almeno un anno, dopo che la schiena ha messo in atto i processi di disidratazione.
EliminaIl disco intervertebrale è stato classificato in tanti modi, ammortizzatore, legamento, ecc... Ma una cosa è certa, non è in grado di rigenerarsi. Il suo nucleo non si reidrata.
Solo le staminali possono dargli una seconda giovinezza.
Dopo duemila commenti posso affermare che le sciatalgie atrofizzano il nervo sciatico e rovinano la colonna ed è tutta colpa delle protrusioni in primis e poi dell'ernia discale che fa impazzire la colonna vertebrale.
Sperando che il neurochirurgo sia bravo ed illuminato... meglio levare.
Salve Anna, non è il primo commento che faccio nel suo blog e la ringrazio sempre e comunque per questo meravoglioso aiuto che da a tutti e che serve anche a sentirsi più compresi e meno soli. Ciò premesso, ho notato che nei commenti si trovano tantissime notizie utili e mi chiedevo se era possibile raccoglierle in un unico post, così da mettere in ordine queste informazioni. Ad esempio tempo fa mi aveva suggerito di cercare nei commenti quale fossero dei neurochirurghi interventisti bravi, ma non sono riuscito a trovarli,così come si potrebbe fare un elenco di strutture d'eccellenza in italia, in europa e nel mondo, perché io sono disposto ad andare ovunque pur di limitare questo problema che non mi da pace da 4 lunghi anni. Mi rendo conto che non è facile fornire queste informazioni.
RispondiEliminaGrazie Anna, leggo solo ora la risposta. Speriamo si trovi qualcosa, perché davvero la situazione è incredibilmente "tragica". Io sono stato da almeno 10 medici, tra fisiatri, ortopedici e neurochirurghi nella zona di Roma e non mi sono mai minimamente sentito compreso. Solo risposte standard e nessuna voglia di approfondire, di tentare qualcosa, di indagare più a fondo, di ricercare. Sconcertante. Francamente ho perso ogni fiducia non tanto nella medicina, ma nei medici. Forse vanno a mode, quindi ora tirano i centri dentistici e tutti aprono quelli, si fanno pubblicità, ecc, magari perché gli altri settori rendono di meno, non so... ma possibile che per un problema così comune, non aprano centri specializzati, in cui lavorano medici specializzati davvero, insieme a fisioterapisti, fisiatri, ecc. Centri in Davvero inizio a pensare ad una staticità e vecchiaia delle cure in Italia. Ad un tradizionalosmo malato. Si legge di esperimenti, staminali, protesi di gomma al posto dei dischi, ecc. Di tutto... Ma gli anni passano e la soluzione proposta è sempre "fisioterapia e nuoto". E intanto, io che nuoto e faccio fisioterapia da 4 anni, a 36 anni sono morto e sto sempre peggio, e i miei malfischiena non migliorano, anzi peggiorano e ho sempre più difficoltà a fare quello che vorrei.
EliminaSono di Torino
EliminaIn particolare mi chiedevo quali sono le strutture ESTERE più rinomate, poiché non ripongo la benché minima fiducia nei dottori italiani. Basta guardare questo esempio: http://www.qsalute.it/fornari-maurizio-neurochirurgo-a-milano/
RispondiEliminaQuesto signore è ritenuto il migliore chirurgo del nostro paese: dopo essersi fatto pagare 202 euro, visita persone venute da altre regioni e piene di speranze, presentandosi con ore di ritardo, per la durata di 5 minuti, ricevendo svariate telefonate nel mentre, e liquidandole con cure incomprensibili e inutili, senza una parola di comprensione. Se poi decide di operare, chiede solo 25000 euro... Aggiungo che lavorando in aeroporto da più di 10 anni, mi sono accorto che i luoghi comuni sui vari popoli sono assolutamente veri e che gli italiani. sono uno dei peggiori in assoluto sotto moltissimi punti di vista dunque non ci tengo a farmi mettere le mani addosso da medici italiani: all'estero visite come quelle di questo professore o come tante a cui mi sono sottoposto, non sarebbero nemmeno concepibili; dunque sono tranquillamente disposto ad andare anche dall'altra parte del mondo per essere visitato come si deve e seguito come si deve, nonché curato con le ultime ricerche disponibili, indipendentemente dai rischi che ciò comporta.
IL DOTT. TRIGNANI HIS THE BEST ---NEUROCHIRURGIA ANCONA
RispondiEliminaBuongiorno Anna.Intanto le faccio i complimenti per questo delizioso blog dedicato al complesso universo della neurologia.
RispondiEliminaVolevo chiederle una cosa.10 mesi fa tramite risonanza alla schiena e puntura lombare mi è stato riscontrato uno screzio poliradicolonevritico acuto a prevalente localizzazione lombo sacrale con una modesta dissociazione albumino citologica.Non mi hanno mai detto realmente di che cosa si trattasse,solo accenni a malattie disimmuni(la mia sembrava fosse l'inizio di una sindrome dal nome che non ricordo,era francese...).
Mi hanno poi curato con immunoglobuline per 5 giorni e l'infiammazione è sparita nella risonanza di qualche mese dopo,ma accuso ancora sintomi come vibrazioni interne con micro fittine/scossette indolori ed invisibili alla mano sinistra e lievemente ai polpacci ed ai piedi con fascicolazioni un po' d'appertutto e debolezza migrante agli arti a periodi.
Non ho mai avuto altri sintomi.
Ma esattamente,che significa "screzio poliradicolonevritico acuto a localizzazione prevalentemente lombo sacrale"?
Buonasera a Lei e grazie del complimento.
EliminaPresumo le avessero diagnosticato una radicolite acuta che interessava le radici spinali del tratto lombosacrale.
Le radicole sono i filamenti nervosi alla base di tutti i nervi periferici, ovvero quelli che partono dal midollo e giungono agli organi, muscoli, tessuti di tutto il nostro corpo materico.
Non mi posso esprimere in merito alle Sue patologie però Le posso parlare di me.
in breve, da anni ho gli stessi suoi sintomi e anche peggio, ma non ho la SM.
Le radicole generalmente si infiammano per compressione e/o stiramento. Una serie di dischi deidratati, schiacciati e debordanti possono alterare la funzionalità delle radici spinali alterando il flusso sanguinio e nervoso (I nervi sono nutriti da micricapillari).
Idem se il canale midollare si restringe causa artrosi e il midollo o la cauda equina vengono pressati.
Se il segnale bio elettrico o il nutrimento dei filamenti nervosi vengono alterati da una ITE (infiammazione) ecco che arrivano le scosse, formicolii, debolezza, dolore, di vario grado.
Il braccio sinistro è spesso vittima di un torpore che spaventa molte persone e in passato ho creduto di avere un ictus, ma poi ho capito che era colpa del solito disco prolassato sul nervo del braccio e adesso non ci faccio più caso.
Probabilmente i medici hanno riscontrato delle stenosi (restringimenti) sul midollo spinale o cauda equina del suo tratto lombosacrale, e riduzione degli spazi intervertebrali così da ipotizzare una infiammazione delle radici o radicole spinali che nascono in quella fascia.
Impulsi nervosi e nutrienti non possono più viaggiare speditamente.
Infatti Le hanno prescritto Assonal che è un integratore deputato a ripristinare la funzionalità dei nervi periferici.
Personalmente ho trovato giovamento nel movimento. Provi a dare un'occhiata al mio post intitolato: "Esercizi per chi soffre di mal di schiena". Anche se Lei non soffre di lombalgia, è un buon antidoto contro l'atrosi della colonna.
Ed ora mi hanno consigliato di prendere assonal
RispondiEliminaSono elettrificato dai gangli lombari schiacciati da artrosi. Pavento l'intervento di stabilizzazione con viti e barre che mi ha proposto il mio neurochirurgo. Tutti sanno che bloccando le ultime tre lombari il fulcro del movimento della col.vert. si sposta sulle altre vertebre già prolassate causando altre etnie dolorosissime. Cercherò di procastinare il più possibile l'intervento e andare avanti col riposo , il nuoto e alla bisogna antinfiammatori e integratori. Auguri a tutti i commilitoni vertebrali e un abbraccio alla signora Bellini.
RispondiEliminaUn abbraccio anche a Lei (LOL) e vista l'ora Le dedico una fiaba a lietofine.
EliminaTra i 40 a 50'anni ho trascorso moltissimo tempo della ia vita a letto, immobilizzata da lombalgie tremende. Ghiaccio sulle vertebre lombosacrali e tanti farmaci.
Mi bloccavo senza motivo apparente (ben sapendo di avere stenosi e artrosi su tutta la schiena), tanto da sospettare la sclerosi multipla.
Poi un giorno ho adottato un coniglio solo perchè mi faceva pena vederlo in gabbia (come me)ma la mia incoscenza è stata premiata.
Lui, che poi era una lei, presto si è appropriata di tutta la casa e io ho cominciato a starle dietro con scopa e paletta. Premesso che i conigli mangiano e fanno i bisogni nella loro lettiera, purtroppo qualcosina in giro lasciano sempre per non parlare dei peli, quindi bisognava pulire, pulire e pulire.
Io che prima di allora riuscivo a lavare un pavimento alla settimana, cioè di una stanza alla settimana, sono arrivata a spazzare e lavare tutti i pavimenti della casa tutti i santi giorni. Oltretutto all'inizio usavo la candeggina senza sapere che per gli animali domestici è tossica.
Ma il mio lapino mi amava lo stesso ogni giorno di più e pure io lo amavo.
Noi compagni di artrosica ventura sappiamo che al mattino la schiena è particolarmente vulnerabile... Ebbene io mi mettevo subito a pulire tra scosse lancinanti consapevole di non poter rimandare tantomeno delegare e quello era il mio saluto al sole. Lettiera da igenizzare, sacchi di escrementi da conferire nel cassonetto, quelli di mangime e fieno da dislocare, più tutti gli altri lavoretti di casa.
A volte i dolori mi toglievano il fiato, ma per un anno e mezzo non mi sono "allettata". Neanche una contrattura.
Forse il mio cervello aveva smesso di vedere pericoli ovunque ed aveva abbassato le difese. Forse la parte razionale concedeva libertà a quella animale (sebbene sgangherata)... Sta di fatto che io ho ricominciato ad usare il mio corpo e la mia schiena. Ogni giorno mi liberavo di una spina e ogni giorno il fiatone diminuiva.
Dopo un anno e mezzo, tanto ho tenuto il coniglio, io ero tornata vivere, ma non accettavo di passare la mia nuova vita a pulire, così ho trovato un'altra sistemazione per la mia Rabbit. Me ne pento ancora non perchè io mi sia ri-ammalata, ma perchè lei è sparita nel nulla. Magari è felice da qualche parte, o magari no.
Il mio rachide e le mie stenosi sono rimasti invariati e forse sono pure peggioreti, sono cambiate le reazioni del mio cervello perchè ha capito che ce la posso fare.
I progressi sono stati costanti tanto che ho addirittura "restaurato" il mio appartamento. Ho fatto l'imbianchina, il falegname, il fabbro, e raramente la schiena mi ha tradito. Mi sembra un sogno ma tutto ciò non sarebbe successo senza un coniglio.
Bella fiaba, Anna.. Sei davvero una donna incredibile, come qualcuno ha già evidenziato
EliminaArticolo molto interessante. Grazie
RispondiEliminaGrazie Adele, capisco quello che stai passando ed è qualcosa di fisiologico, le vertebre si stanno modificando. Molte persone non si rendono conto di quanto si soffra e non lo capiranno mai. Ne uscirai, troverai una strada per uscirne e ricordiamoci che noi donne in menopausa abbiamo bisogno di più calcio e vitamina D.
EliminaAlcuni blocchi sono psicologici (non ci va di fare una certa cosa, andare in un certo posto, incotrare certe persone) altri sono meccanici, comunque sia non stai peggiorando, stai solo cambiando.
Grazie Anna cara per le tue parole. Ieri ho bighellonato per il tuo blog e mi sono divertita moltissimo oltre che a informarmi. Mi hai dato una dritta.. Non so dove hai raccontato che la mattina quando ci si alza dal letto è il momento più delicato. È vero: i miei blocchi si sono sempre manifestati al momento di vestirmi e di iniziare la giornata, sempre con un gran senso di svogliatezza, come se il mio corpo mi volesse avvisare di stare attenta bei movimenti. E sempre dopo una notte quasi in bianco, per pensieri o problemi che ormai ci accompagnano. Se avessi ascoltato quei segnali oggi avrei meno bentelan e voltaren e frustrazioni da smaltire. Grazie dunque, preziosa Anna
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