3
DA: GENESI (PENTATEUCO ANTICO TESTAMENTO)
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era deserta e vuota; le tenebre ricoprivano l'abisso e sulle acque aleggiava lo Spirito di Dio. Iddio disse: "Sia la luce": e la luce fu. Così fu sera e fu mattina: primo giorno.
Dio disse: "Vi sia tra le acque un firmamento, il quale separi le acque dalle acque. E così fu. E Iddio fece il firmamento, separò le acque che sono sotto il firmamento da quelle sono al di sopra; e chiamò il firmamento "cielo". E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
E Dio chiamò l'asciutto "terra" e la massa delle acque denominò "mari". E Dio disse: Germogli la terra verdura, erba che faccia seme e alberi fruttiferi che diano frutti secondo la loro specie, i quali abbiano in sé il proprio seme sopra la terra". E così fu... E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio fece due grandi luminari: il luminare maggiore per presiedere al giorno e il luminare minore per presiedere alla notte e le stelle. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
Poi Dio disse: "Brulichino le acuque di una moltitudine di esseri viventi e volino gli uccelli sulla terra dinanzi al firmamento del cielo". E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
E Dio disse: "Produca la terra animali viventi secondo la loro specie: animali domestici, rettili e fiere della terra, secondo la loro specie". E così fu.
Iddio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; lo creò maschio e femmina. E Dio li benedisse e disse loro: "Prolificate, moltiplicatevi e riempite il mondo, assoggettatelo e dominate sopra i pesci del mare e su tutti gli uccelli del cielo e su tutti gli animali che si muovono sopra la terra". Iddio disse ancora: "Ecco, io vi do ogni pianta che fa seme su tutta la superficie della terra, e ogni albero fruttifero che fa seme: questi vi serviranno per cibo. E a tutti gli animali della terra e a tutti gli uccelli del cielo e a tutto ciò che sulla terra si muove e ha in sé anima vivente, io do l'erba verde per cibo. E così fu. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Iddio concluse al settimo giorno l'opera sua, e in quel giorno cessò da ogni opera da Lui fatta, e benedisse quel giorno e lo santificò.
... Iddio non aveva ancora fatto piovere sulla terra, né vi era l'uomo per coltivare il suolo... Allora il Signore Iddio formò l'uomo dalla polvere della terra e alitò nelle sue narici un soffio vitale, e l'uomo divenne un essere vivente.
Poi il Signore Iddio piantò un giardino in Eden a oriente, quivi pose l'uomo che aveva formato. Il signore Iddio fece germogliare dal suolo ogni specie di alberi piacevoli d'aspetto e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino, e l'albero della conoscenza del bene e del male. In Eden nasceva un fiume che irrigava tutto il giardino e quindi si divideva in quattro bracci. Il nome del primo è Fision: esso circonda tutta la regione di Evila, dove si trova l'oro; l'oro di quel paese è puro; là si trova pure la resina profumata e la pietra onice. Il nome del secondo fiume è Gihon... Il terzo si chiama Tigri... Il quarto fiume è l'Eufrate.
Il Signore Iddio prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, affinchè lo coltivasse e custodisse, e dette all'uomo quest'ordine: "Tu puoi mangiare liberamente di ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare! poichè il giorno in cui ne mangiassi, di certo morresti".
Poi il Signore Iddio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo: gli farò un aiuto simile a lui". Adamo dette il nome ad ogni animale domestico, a tutti gli uccelli del cielo e ad ogni animale della campagna, ma per sé non trovò un aiuto somigliante. Allora il Signore Iddio fece cadere un sonno profondo su Adamo, che si addormentò. E mentre dormiva, Dio prese una delle sue costole, mettendo carne al suo posto; poi, con la costola tolta all'uomo, formò la donna e la condusse ad Adamo. Allora Adamo esclamò: " Questa, sì, è osso delle mie ossa e carne dela mia carne! Questa sarà chiamata donna, perchè è stata tratta dall'uomo".
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali della campagna. Egli chiese alla donna: "E' vero che Iddio vi ha detto: Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino?" La donna rispose al serpente: "... solo del frutto dell'albero che è nel mezzo del giardino, Iddio ha detto: Non mangiate, anzi non lo toccate, altrimenti morrete!" Allora il serpente disse alla donna: "No, voi non morrete, anzi il Signore sa che qualora ne mangiaste, si aprirebbero gli occhi vostri e diventereste come Dio, conoscitori del bene e del male".
LA DONNA Colse quindi del frutto, ne mangiò e ne dette anche a suo marito che stava con lei ed egli ne mangiò. Si aprirono allora gli occhi di tutti e due e s'avvidero che erano nudi; cucirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture.
Ma il Signore Iddio chiamò Adamo e gli domandò: "Dove sei?" Egli rispose: "Ho sentito la tua presenza nel giardino ed ho avuto paura, perchè ero nudo e mi sono nascosto". Il Signore riprese: "Chi ti ha fatto conoscere che eri nudo?" Adamo rispose: "E' stata la donna che mi hai dato per compagna che mi ha presentato del frutto dell'albero ed io ne ho mangiato". E la donna rispose: "Il serpente mi ha ingannata ed io ho mangiato".
Allora il Signore disse al serpente: "Poichè tu hai fatto questo, sii maledetto tra tutti gli animali... Io porrò inimicizia tra te e la donna; essa ti schiaccerà il capo e tu le insidierai il calcagno". Poi disse alla donna: "... partorirai i figli nel dolore, tuttavia ti sentirai attratta con ardore verso tuo marito, ed egli dominerà su di te". Infine disse all'uomo: "... sia maledetta la terra per cagion tua; essa ti produrrà spine e triboli; ti nutrirari dell'erba dei campi. Col sudore di tua fronte mangerai il pane, finchè ritornerai alla terra da cui sei stato tratto, perchè tu sei povere e in polvere ritornerai!"
Adamo pose nome Eva a sua moglie, perchè fu la madre di tutti i viventi.
Iddio disse: "Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, avendo la conoscenza del bene e del male: che non stenda ora la sua mano e non colga dall'albero della vita, per mangiarne e vivere in eterno"... e dopo averlo cacciato, pose davanti al giardino di Eden i Cherubini e la fiamma della spada guizzante, per impedire l'accesso all'albero della vita.
Adamo poi conobbe Eva sua moglie: ella concepì e partorì Caino e disse: "Ho acquistato un uomo dal Signore". Partorì poi Abele, fratello di lui. Abele fu pastore di greggi e Caino agricoltore.
Passò un tempo e Caino fece al Signore un'offerta dei frutti della terra, e Abele pure offrì dei primogeniti dei suoi greggi e il loro grasso. Or il Signore gradì Abele e ciò che gli offriva; ma non riguardò a Caino e alla sua offerta. Caino allora si irritò grandemente e la sua faccia si sconvolse.
Caino disse poi ad Abele suo fratello: "Andiamo fuori". E quando furono in campagna, Caino si scagliò contro Abele, suo fratello, e lo uccise.
Il Signore riprese: "Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida dalla terra fino a me! Sii tu dunque maledetto e cacciato dalla terra, che ha aperto la bocca per ricevere dalla tua mano il sangue di tuo fratello... Quando tu vorrai coltivare il terreno, esso non ti darà più i suoi frutti". Caino disse al Signore: "La mia iniquità è troppo pesante da portare!... e chiunque mi incontrerà, mi ucciderà". Il Signore gli rispose: "Orbene, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte tanto". Poi il Signore mise un segno su Caino, affinchè chiunque lo incontrasse, non lo uccidesse.
Caino si allontanò quindi dalla presenza del Signore e abitò nel paese di Nod, a oriente di Eden. In seguito Caino conobbe la sua moglie ed essa concepì e diede alla luce Enoc. Più tardi si mise a costruire una città che chiamò Enoc. SEGUE DISCENDENZA DI ENOC: IRAD, MAVIAEEL E LAMEC. Lamec ebbe due mogli: la prima si chiamò Ada e l'altra Sella. Ada ebbe un figlio, Jabal, il quale fu padre di tutti quelli che suonano la cetra e la zampogna. Da parte sua Sella partorì Tubalcain, che fu l'antenato di tutti i forgiatori di rame e ferro. Sorella di Tubalcain fu Noema.
Lemec disse alle sue mogli: "... mogli di Lamec, ascoltate il mio detto: Ho ucciso un uomo per una ferita, un giovane per una ammaccatura! Caino sarà vendicato sette volte, ma Lamec settanta volte sette!"
Adamo, all'età di 130 anni generò un figlio a sua somiglianza, secondo la sua immagine e lo chiamò Set; e dopo aver generato Set, Adamo visse ancora 800 anni e generò figli e figlie. Adamo visse in tutto 930 anni poi morì.
Set all'età di 105 anni, generò Enos e dopo aver generato Enos (CHE FU IL PRIMO AD INVOCARE IL NOME DEL SIGNORE) visse ancora 807 anni e generò figli e figlie. Set visse in tutto 912 anni, poi morì.
Enos all'età di 90 anni generò Cainan (SUO PRIMOGENITO)... Cainan, all'età di 70 anni, generò Malaleel (SUO PRIMOGENITO. SEGUONO JARED ED ENOC).
Enoc, all'età di 65 anni generò Matusalem... Enoc camminò con Dio ancora 300 anni e generò figli e figle. Enoc visse in tutto 365 anni, poi non fu più veduto perchè Iddio lo prese.
Matusalem, all'età di 187 anni generò Lamec (SUO PRIMOGENITO)... Matusalem visse in tutto 969 anni, poi morì.
Lamec, all'età di 182 anni, ebbe un figlio che chiamò Noè, dicendo: "Egli ci consolerà nel nostro lavoro e nella fatica delle nostre mani in questa terra maledetta dal Signore". Lamec visse in tutto 777 anni, poi morì.
Noè, all'età di 500 anni, generò Sem, Cam, e Jafet.
Gli uomini frattanto si erano moltiplicati sulla faccia della terra. I figli di Dio, vedendo che le figlie degli uomini erano adatte, si presero in moglie tutte quelle che loro piacevano. Allora il Signore disse: "Il mio spirito non rimanga per sempre umiliato nell'uomo, perchè è carne: la sua vita non sarà che di 120 anni". In quel tempo vi erano i giganti sulla terra e anche dopo, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini, le quali generavano loro dei figli. Sono essi quegli eroi famosi fin dai tempi antichi.
Il Signore, vedendo che la malvagità degli uomini era grande sulla terra... si pentì di aver fatto l'uomo. Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore. Questa è la storia di Noè. Noè fu giusto, intemerato fra i suoi contemporanei: egli camminò con Dio. Noè generò tre figli: Sem, Cam e Jafet.
Iddio disse a Noè: "La fine di ogni carne è giunta dinanzi a me... Fatti un'arca di legno resinoso; falla a celle e spalmala di bitume detro e fuori. Ecco come la farai: la lunghezza dell'arca sarà 300 cubiti, la larghezza 50, e l'altezza 30. Farai un tetto all'arca e lo terminerai un cubito più in alto; a un lato dell'arca farai la porta, e farai un primo, un secondo e un terzo piano. Io farò venire il diluvio, le acque sulla terra, per distruggere ogni carne che ha alito vitale sotto il cielo: tutto ciò che è sulla terra morrà! Ma io stabilirò con te la mia alleanza: tu entrerai nell'arca, tu e i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli con te. Di tutto ciò che ha vita, cioè di ogni animale , fanne entrare nell'arca due di ogni specie, maschio e femmina, per conservarli in vita con te. Degli uccelli secondo la loro specie, degli animali domestici secondo la loro specie, e di tutti i rettili della terra secondo la loro specie... E tu prendi tutto ciò che è commestibile e fattene una provvista: servirà di nutrimento per te e per loro... Di tutti gli animali puri prendine per te sette paia, maschio e femmina, e degli animali impuri un paio, il maschio e la sua femmina. Come pure degli uccelli del cielo prendine sette paia, maschio e femmina, per mantenere vivo il seme su tutta la terra; poichè fra sette giorni io farò piovere sulla terra..." E Noè fece tutto come il Signore aveva comandato.
Dopo sette giorni le acque del diluvio si riversarono sulla terra. Era l'anno 600 della vita di Noè, ai 17 del secondo mese: in quel giorno tutte le fonti del grande abisso irruppero e le cateratte del cielo si aprirono, e la pioggia cadde sulla terra per 40 giorni e 40 notti. E le acque ingrossarono e crebbero grandemente sopra la terra e l'arca galleggiava sulla superficie dell'acqua, Tutto quello che era sulla terra asciutta e aveva alito vitale, morì.
Poi Iddio mandò un vento sulla terra e le acque decrebbero; le fonti dell'abisso e le cateratte del cielo furono chiuse e cessò la pioggia dal cielo. Le acque si ritirarono a poco a poco. Ai 17 del settimo mese l'arca si fermò sulle montagne dell'Ararat... e il primo giorno del decimo mese apparvero le vette dei monti. Trascorsi ancora 40 giorni, Noè... mandò fuori il corvo, il quale uscì andando e tornando, finchè le acque non si furono prosciugate sulla terra. Dopo mandò fuori la colomba. Ma la colomba non trovando dove posare la pianta del suo piede, tornò da lui nell'arca; egli stese la mano, la prese e l'accolse con sé nell'arca. Aspettò ancora sette giorni, poi fece uscire di nuovo dall'arca la colomba , la quale tornò da lui verso sera; ed ecco, essa aveva nel becco una foglia fresca d'ulivo. Noè comprese allora che le acque erano diminuite sopra la terra. Tuttavia aspettò ancora 7 giorni, poi mandò fuori la colomba, ma essa non tornò mai più da lui.
L'anno 601 della vita di Noè, il primo giorno del primo mese, le acque si prosciugrono sulla terra. Il 27 del secondo mese la terra era sciutta. E Noè usci coi suoi figli, con la moglie e con le mogli dei soi figli. Tutti gli animali, tutti i rettili, tutti gli uccelli, tutto quello che si muove sulla terra, uscirono dall'arca, una specie dopo l'altra.
Noè eresse un altare al Signore, prese di tutti gli animali puri e di tutti gli uccelli puri e li offrì in olocausto sull'altare. E il Signore odorò quella soave fragranza, e disse in cuor suo: "Io non maledirò più la terra a causa dell'uomo..."
Iddio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite la terra... Tutto ciò che si muove e che ha vita vi servirà da nutrimento, vi dò tutto questo come vi diedi l'erba verde; solo non mangerete carne che abbia ancora la vita sua, cioè il suo sangue... Io chiederò conto del sangue di ognuno di voi; ne chiederò conto ad ogni animale, e tanto più all'uomo. Chiunque spargerà il sangue dell'uomo, avrà il proprio sangue sparso dall'uomo poichè Iddio ha fatto l'uomo a immagine sua.
Poi Iddio così parlò a Noè e ai suoi figli: "Ecco, io concludo il mio patto con voi e i vostri discendenti che verranno dopo di voi... Quando accumulerò le nubi sopra la terra e si vedrà l'arcobaleno nelle nubi, allora io mi ricorderò del patto fra me e voi e tutti gli esseri viventi di ogni specie, e le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere ogni carne..." E Iddio disse a Noè: "Questo è il segno del patto che stabilisco fra me e ogni carne che è sulla terra".